Eddie Van Halen e l’assolo leggendario di Beat It



 

Pochi sanno che l’iconico assolo di chitarra nella celebre canzone Beat It di Michael Jackson è opera del leggendario Eddie Van Halen, chitarrista e cofondatore della storica band hard rock Van Halen. Un contributo che ha segnato una svolta storica nel mondo della musica, unendo il rock con il pop in modo inedito.

 

Secondo il produttore Quincy Jones, all’epoca il produttore di Michael Jackson, la collaborazione fu quasi incredibile da realizzare. Quando Jones chiamò Eddie Van Halen per proporgli di suonare l’assolo, Eddie non credette fosse vero e chiuse il telefono due volte, pensando a uno scherzo. Dopo aver capito che si trattava di un’offerta reale, accettò, ma con uno spirito tutt’altro che entusiasta.

 

Il giorno della registrazione, Eddie si presentò in studio di cattivo umore. Dopo aver sistemato la strumentazione, chiese al fonico di fare una “take” di prova. Quella che Eddie considerava solo una prova, però, fu giudicata perfetta dal tecnico del suono e venne inserita così com’era nella traccia finale dell’album Thriller. Ironia della sorte, l’assolo più famoso e riconosciuto di Eddie Van Halen nella storia non venne nemmeno rifatto.

 

Un’altra curiosità riguarda il compenso: Eddie Van Halen rifiutò qualsiasi pagamento per questa collaborazione, considerandola più un gesto di amicizia e di passione per la musica che un lavoro commerciale.

 

Molti anni dopo, la chitarrista Jennifer Batten eseguì dal vivo l’assolo di Beat It davanti a Eddie in persona. La sua performance fu impeccabile e, al termine, Eddie le disse con ironia: “Ok, adesso me lo fai rivedere dall’inizio, perché io non me lo ricordo più…” — a testimonianza di quanto quell’assolo fosse entrato nella leggenda anche per il suo stesso autore.

 

Questa storia dimostra come la musica possa superare i confini dei generi e come, a volte, i momenti più memorabili nascano da situazioni improvvisate e non programmate.



Eddie Van Halen and the Legendary Solo on Beat It


Few people know that the iconic guitar solo in Michael Jackson’s famous song Beat It was played by the legendary Eddie Van Halen, guitarist and co-founder of the historic hard rock band Van Halen. His contribution marked a historic turning point in music, blending rock with pop in an unprecedented way.

 

According to Quincy Jones, Michael Jackson’s producer at the time, the collaboration was almost unbelievable. When Jones called Eddie Van Halen to ask him to play the solo, Eddie didn’t believe it was real and hung up the phone twice, thinking it was a prank. After realizing it was a genuine offer, he agreed—but not very enthusiastically.

 

On the day of the recording, Eddie arrived at the studio in a bad mood. After setting up his equipment, he asked the sound engineer to do a “test take.” However, what Eddie considered just a trial was deemed perfect by the engineer and was used as-is on the final track of the Thriller album. Ironically, the most famous and recognized solo by Eddie Van Halen in history was never re-recorded.

 

Another interesting fact is that Eddie Van Halen refused any payment for this collaboration, considering it more a gesture of friendship and passion for music than a commercial job.

 

Many years later, guitarist Jennifer Batten performed the Beat It solo live in front of Eddie himself. Her performance was flawless, and at the end, Eddie jokingly said, “Okay, now play it for me again from the beginning, because I don’t remember it anymore…” — a testament to how that solo had become legendary, even for its own creator.

 

This story shows how music can transcend genre boundaries and how sometimes the most memorable moments come from unplanned and spontaneous situations.