INDIE STORM INTERVISTE:
BIOVOID
Benvenuti nel futuro della musica con INDIE STORM, il palcoscenico che illumina i talenti emergenti del panorama indipendente.
Il tredicesimo appuntamento si apre con i BIOVOID, che ci propongono "NO LAND".
L'intervista è condotta da Arianna Rebel alla quale gli artisti rivelano le loro ispirazioni e ambizioni.
Un'esperienza esclusiva per scoprire il cuore pulsante della scena musicale indipendente e scoprire i suoni che definiranno le prossime tendenze.
Per informazioni scrivete a info@thunderrock.it.
Intervista scritta a cura di Arianna Rebel
1. Come è nata la vostra band?
Potrei dirti che nel 2017 ci siamo incontrati per caso con Domenico e che in quell'occasione lui mi ha
proposto di cantare un pezzo che aveva scritto, ma la realtà è che probabilmente le basi dei biovoid le
abbiamo gettate 20 anni prima, quando abbiamo dato vita a un progetto che, sebbene naufragato, ci ha
fatto capire quanto fossimo in sintonia. Insomma la gestazione più lunga della storia.
2. Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Siamo fortemente segnati dagli eroi dei 90 com'è abbastanza naturale immaginare, dal sound di Seattle,
passando per new metal, progressive fino ad arrivare all'elettronica. Ti dico 5 nomi assolutamente non
esaustivi che ci hanno "condannato" Pearl Jam, Smashing Pumpkins, Nine Inch Nails, Pantera, Tool, Depeche
Mode.
3. Come descrivereste il vostro stile musicale?
Un alt rock con una spruzzatina di musica elettronica, penso sia la definizione in assoluto più calzante, che
poi sai ognuno ci vede un po’ quello che sente dentro di sé, ci hanno accostato a diverse realtà musicali e
questo non può farci che piacere, perché sai, è difficile davvero inventarsi qualcosa di totalmente nuovo, e
quindi alla fine se somigli a tante cose ma a nessuna in particolare, in qualche modo riesci a essere originale
no? che poi si parla sempre di influenze alla fine.
Processo Creativo
1. Come nasce una vostra canzone?
Nasce sempre da un elemento assolutamente casuale, può essere che un pezzo esistente mi ispiri una linea
vocale, oppure che Domenico in uno dei suoi tanti deliri mi proponga un riff o un arpeggio alla chitarra, a
volte nasce anche davanti a un caffè da una semplice chiacchierata tra di noi. Il processo di sviluppo però è
sempre uguale. Si sviluppa una melodia, si decide una struttura, si sviluppa un'idea in parole e si prova a
dare una forma al brano.
5. Qual è stata la canzone più difficile da scrivere e perché?
La canzone più difficile da scrivere è un pezzo che tuttora è incompiuto. Si tratta di un pezzo che ho scritto
per mia madre che ci ha lasciati nel 2020, su una melodia molto malinconica scritta da Domenico in un
periodo molto difficile nella sua vita, è qualcosa che mi annienta ogni volta, non so se riusciremo mai a
realizzarlo, forse è così che dev'essere, chissà, come un dolore che non si risolve mai, che non passa mai...
Progetti Futuri.
3. Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine come band?
Sai, banalmente, ci piacerebbe arrivare ad avere un buon numero di brani prodotti, avere un seguito, e dare
respiro a questa passione, per il piacere di poter dire "siamo riusciti a fare ciò che amiamo e a spiegarlo
anche a chi ci ascolta", a lungo termine ci piacerebbe arrivare a questa consapevolezza.
5. Quali sono i vostri piani per il prossimo anno?
Il prossimo futuro è, chiaramente impegnato a produrre sempre nuova musica, ma soprattutto ci preme
tantissimo dare vita a una dimensione live, stiamo lavorando attivamente per adattare i brani in acustica e
speriamo per l'inizio del 2025 di poter dire "siamo pronti"
Domande Personali
1. Qual è il vostro album preferito di tutti i tempi?
Per me è VS dei Pearl Jam. Domenico almeno una volta a settimana ascolta "The Fragile" dei NiN.
2. Cosa fate nel tempo libero quando non siete impegnati con la musica?
Dunque sono sicuro di poter parlare per tutti dicendo che siamo accomunati da tutte quelle passioni
definite nerd, ma sai il tempo libero in effetti è poco quindi si cerca di tenerle in vita, forse più per
malinconia che altro.
5. Qual è il miglior consiglio che avete ricevuto nella vostra carriera musicale?
Quello che ci siamo detti l'un l'altro all'inizio della nostra avventura musicale, insomma la musica per noi
non poteva più essere una ragione di vita per ovvi motivi, altrimenti non potremmo avere nient'altro, è la
passione della vita e quindi abbiamo deciso di portarla avanti nei modi e nei tempi giusti, senza costrizioni.
Insomma andiamo a rilento, ma non ci fermiamo mai.
Recensione a cura di Arianna Rebel
Il nuovo singolo dei Biovoid, "No Land", rappresenta un ulteriore passo avanti nella loro già impressionante discografia. La band, nota per la sua capacità di creare brani di elevata caratura, riesce a impreziosire anche le nuove versioni delle loro canzoni, come dimostra questo pezzo.
Il sound di "No Land" è morbido e avvolgente, capace di mantenere l'interesse anche con ascolti ripetuti. La sezione ritmica si distingue per la sua articolazione complessa ma mai invasiva, conferendo al brano una profondità che merita grande apprezzamento.
I riff di chitarra creano il giusto contrappunto al sound, rendendolo più corposo e dinamico.
Il sottofondo di tastiere e cori crea un tappeto sonoro su cui la voce riesce a trasmettere con efficacia il messaggio della canzone: non mentire a sé stessi e affrontare le proprie paure per trovare la strada giusta.
I Biovoid non deludono mai i loro fan, e "No Land" ne è la prova. Il connubio perfetto tra testi, sonorità e performance, tipico della band, li rende uno dei gruppi più interessanti del panorama musicale italiano. La loro capacità di competere con le band estere senza temere il confronto è indubbia, e questo singolo ne è una chiara dimostrazione.
In conclusione, "No Land" è un brano che non solo conferma il talento dei Biovoid, ma lo esalta, offrendo un'esperienza musicale ricca e coinvolgente. La band continua a evolversi e a sorprendere, mantenendo alta la qualità delle loro produzioni e consolidando la loro posizione nel panorama musicale nazionale.
Biografia
La band "biovoid" è nata in Italia nel novembre 2017, dall'unione di tre artisti: Max alla voce, Domenico alla chitarra e basso, e Adriano ai sintetizzatori e alla produzione. Ispirati dalla loro visione di mescolare diversi stili musicali, aspirano a creare un suono distintivo e non vincolato a un genere specifico.
Il loro approccio alla composizione spazia dagli stili old school con voce e chitarra a tecniche elettroniche.
Dopo aver pubblicato sei singoli con questa formazione, i "biovoid" si arricchiscono di Fortunato, fonico e polistrumentista che inizia a dedicarsi alla produzione dei brani e agli arrangiamenti, mentre Adriano si dedica al suo ruolo compositivo.
Il progetto viaggia e si sviluppa anche per immagini, attraverso le originali grafiche ideate da Francesco "Deddì" che partecipa attivamente sin dai primi momenti della realizzazione di ogni brano.
Recentemente, i "biovoid" hanno beneficiato della collaborazione con vari artisti italiani nel campo dell'arte visuale. La cover art del singolo "Hypnagogia" porta la firma del disegnatore italiano Giampiero Wallnofer; il singolo, "Far Beyond", uscito per la label "Sorry Mom", ha una copertina inedita realizzata da Roberto Recchioni, illustratore, sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema.
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